venerdì 7 settembre 2012

LETTORI - "Soppressione dei treni regionali, urge una soluzione"

Qui di seguito una nota del lettore Luca Pappalardo circa la soppressione di collegamenti ferroviari tra le città di Benevento, Avellino e Salerno e sulla deviazione di altre linee ferroviarie per il taglio delle risorse

di Lettori 03/09/2012
Come riportato da più mezzi di informazione e da un comunicato stampa dei sindacati di categoria, con il taglio di circa 160000 chilometri, saranno completamente soppressi i seguenti collegamenti che interessano il nostro comprensorio:
- Benevento - Avellino - Salerno
- Benevento - Avellino
Inoltre l'unico attuale collegamento giornaliero Benevento-Avellino-Roma (via Mercato San Severino) sarà deviato via Telese non servendo più i comuni di Mercato San Severino (SA), Castel San Giorgio (SA), Roccapiemonte (SA), Sarno (SA), Palma Campania (NA), San Gennaro Vesuviano (NA), Nola (NA) oltre a tutti quelli limitrofi e a quelli irpini e del Sannio.
Queste soppressioni si vanno ad aggiungere agli altri tagli delle relazioni Benevento-Salerno e Avellino-Napoli effettuati a partire dall'anno 2010/11 che hanno già messo a dura prova pendolari e non nella ricerca di soluzioni di viaggio alternative. Osservando questi ennesimi tagli drastici ai mezzi di trasporto, praticamente concentrati nelle provincia di Benevento ed Avellino e in aree periferiche della Campania, è facile comprendere come si voglia arrivare ad un completo isolamento dei territori suddetti dal resto della Campania e dalle regioni limitrofe. Numerosi territori dell'Irpinia e del Sannio rimarrebbero praticamente senza alcuna possibilità di raggiungere in modo e tempi ragionevoli le città di Benevento, Avellino, Salerno e Napoli e a maggior ragione i comuni ad esse circostanti. Anche numerosi comuni della valle dell'Irno vedrebbero fortemente limitati i collegamenti con Avellino, Salerno ed oltre.
Anche a seguito dello stato di crisi in cui versano le aziende di trasporto su gomma, è evidente che il mezzo ferroviario è ancor più valido nel permettere di raggiungere i capoluoghi campani e da questi dirigersi anche verso altre regioni. Ad esempio, se prendiamo in considerazione il collegamento Benevento-Avellino-Roma scopriamo che questo rappresenta l'unica soluzione per i cittadini dei comuni della Valle dell'Irno e dell'agro sarnese di raggiungere agevolmente Caserta, Cassino e Roma, ne è la prova il fatto che il treno in questione è sempre pieno ed anzi andrebbe migliorato utilizzando materiale più adatto e soprattutto più capiente.
Si tratta infatti di collegamenti effettuati con materiale che, nella migliore delle ipotesi, ha 30 anni di vita e circola su una linea a binario unico e non elettrificata con stazioni abbandonate a sè stesse, binari pieni di erbacce, passaggi a livello e segnali a volte non funzionanti. Fin dal 2009 è stata evidenziata da utenti, istituzioni ed associazioni la necessità di avere frequenti collegamenti con Salerno e Napoli con coincidenze per i servizi Intercity ed Alta Velocità in modo da incentivare ed incrementare l'utilizzo dei collegamenti regionali stessi. Soprattutto studenti e pendolari hanno lamentato da tempo enormi disagi soprattutto per l'assoluta mancanza di corse di rientro tra le 12 e le 15 ed alla completa assenza di un interscambio treno-bus. Infatti oltre alla continua soppressione di corse, anche la cattiva programmazione degli orari e l'assenza di coincidenze con altri servizi di trasporto ha portato ad una riduzione, sebbene contenuta, dell'utenza.
Più volte è stato ricordato che anche il ripristino del traffico merci su tali linee sarebbe sicuramente benefico sia come in termini di ripresa economica dei territori interessati sia come incentivo alla sostenibilità del trasporto merci ed alla decongestione dell'attuale sistema viario.
Appare ancora più lontana la possibilità di collegare finalmente mediante la ferrovia l'Università di Salerno con i comuni limitrofi soddisfando le esigenze di trasporto di tanti studenti e lavoratori; dopo anni di discussioni su questo progetto indispensabile per la Campania e che potrebbe essere realizzato con una spesa minima, probabilmente lo si abbandona definitivamente a vantaggio di altre opere. Ancora più remoto il progetto della Metropolitana Regionale in cui la linea Benevento-Salerno figurava addirittura soggetta ad ammodernamento ed elettrificazione, anche qui molti studi ma nessuna azione concreta che abbia portato ad un miglioramento dei collegamenti nel nostro comprensorio.
In ogni caso una soluzione deve essere trovata per assicurare ai cittadini del nostro comprensorio quantomeno i servizi minimi di collegamento a cui hanno diritto. Non è accettabile che in questo particolare momento di crisi economica profonda si costringano le persone ad aumentare le proprie spese invece di trarre profitto dall'utilizzo di soluzioni più economiche e sostenibili quale è il trasporto ferroviario.

Cordiali Saluti

ing. Luca Pappalardo

giovedì 12 luglio 2012

CAOS TRASPORTI, RIPRENDE IL SERVIZIO Cstp, autobus attivi e alt ai licenziamenti Tregua fino ad ottobre ma è scontro tra i liquidatori Determinante la fermezza del prefetto Pantalone Fonte: Corriere Del Mezzogiorno > Salerno > SALERNO — I bus del Cstp riprendono il servizio a partire da questa mattina. Salvo, ovviamente, quelli impossibilitati a lasciare i depositi perché bloccati dalla mancanza di pezzi di ricambio. È questo uno dei risultati, forse il più atteso dagli utenti rimasti appiedati per sei giorni, raggiunti al termine della riunione svoltasi ieri pomeriggio in Prefettura, un incontro durato oltre tre ore conclusosi con un accordo in sette punti finalizzato non solo a garantire la ripresa del servizio di trasporto pubblico, bloccato da venerdì scorso, ma anche ad assicurare l'operatività del Cstp fino al 31 ottobre. Entro quella data dovrebbe risolversi la vertenza amministrativa con la Regione Campania, dunque dovrebbe arrivare la quantificazione della cifra che da Palazzo Santa Lucia dovrà essere versata nelle casse dell'azienda di piazza Luciani a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato. Per ottobre, poi, dovrebbe essere attivato il tavolo tecnico regionale per il trasporto su gomma, organo che potrebbe assegnare nuove risorse al Cstp. «Era fondamentale - dice Mario Santocchio, presidente della commissione dei liquidatori del Cstp - garantire che l'azienda restasse in gioco fino al mese di ottobre e siamo riusciti a raggiungere il risultato». Per assicurare l'attività dell'azienda fino alla fine di ottobre i due soci di maggioranza, Provincia e Comune di Salerno, si sono impegnati a costituire insieme agli altri enti consorziati un fondo di due milioni di euro da destinare al finanziamento del servizio. Fondo che non risolverà, però, tutti i problemi economici del Cstp: impossibile ad oggi garantire il regolare pagamento degli stipendi, anche se entro la prossima settimana dovrebbe essere pagato il salario di maggio. Tanto dalla Provincia quanto dal Comune di Salerno è arrivata, poi, la richiesta di sollecitare i comuni soci del Cstp in ritardo con i pagamenti a provvedere tempestivamente al versamento di quanto dovuto. Dal vertice di ieri, mercoledì, è scaturito un impegno preciso anche sulla delicata questione dell'avvio della procedura di messa in libertà per i seicento dipendenti dell'azienda: i partecipanti all'incontro si sono impegnati a sospendere i licenziamenti fino al prossimo 31 ottobre. Posizione non condivisa dai due liquidatori Pizzo e Cicatiello che, proprio ieri mattina, hanno inviato una nuova nota al presidente Santocchio con cui lo stesso veniva invitato a "procedere senza ulteriori indugi" alla messa in libertà del personale, misura ancora non attuata "nonostante i ripetuti solleciti". La divergenza di posizioni in seno alla commissione dei liquidatori non è certo sanata dall'accordo raggiunto ieri in Prefettura, anche perché Pizzo e Cicatiello potrebbero far valere il proprio essere maggioranza ed imporre la propria decisione. A questo punto la soluzione non può che essere politica, ragion per cui in occasione della prossima assemblea dei soci, dovrebbe tenersi il 30 luglio dopo il rinvio di quella in calendario per martedì prossimo, uno dei due punti all'ordine del giorno sarà la richiesta di sospensione della procedura di licenziamento fino al 31 ottobre. In buona sostanza i soci del consorzio dovrebbero recepire e fare propria la determinazione raggiunta nel corso del vertice di ieri pomeriggio. E questo per garantire all'azienda di poter continuare a svolgere il servizio di trasporto. «Sulla questione licenziamenti -ha detto l'assessore Cacsone- i liquidatori dovranno tenere presente che c'è un indirizzo ben preciso scaturito dall'incontro in Prefettura, tutti e tre insieme dovranno trovare la quadratura del cerchio». I sindacati, intanto, nelle prossime ore dovrebbero formalizzare la richiesta di dimissioni nei confronti di Pizzo e Cicatelli, giudicati non idonei a proseguire nel tentativo di salvataggio dell'azienda di piazza Luciani. Sempre nella giornata di ieri ulteriori novità sul fronte lavoro: è stata prorogata la cassa integrazione in deroga per 1.800 lavoratori della provincia di Salerno. A renderlo noto l'assessore provinciale al Lavoro Esposito. «Siamo riusciti a raggiungere un risultato molto importante - dice l'assessore Esposito- che consente a circa 3mila lavoratori della provincia di Salerno di percepire la cassa in deroga fino al prossimo mese di ottobre. E' la conferma del buon lavoro svolto dall'amministrazione Cirielli e della positiva capacità di coesione raggiunta nelle relazioni con le organizzazioni sindacali e con le parti imprenditoriali interessate». Clemente Ultimo 12 luglio 2012

lunedì 9 luglio 2012

Cstp, lavoratori in piazza. Centro di Salerno bloccato Da RedazionePubblicato: 9 luglio 2012 Postato in: Aperture TG Terzo giorno senza autobus del Cstp per la provincia di Salerno ed in particolare per il capoluogo non servito da altre autolinee private, nonostante la denuncia dei lavoratori del Consorzio dell’attività illecita avviata da alcune compagnie prive di autorizzazioni al servizio urbano. Anche oggi i mezzi dell’azienda della mobilità sono rimasti nei depositi di Salerno-Fuorni, Altavilla, Pagani, Santa Maria di Castellabate, Cava de Tirreni e Vallo della Lucania, ufficialmente fuori servizio per problemi di manutenzione. “Avremmo voluto assicurare almeno i servizi minimi – spiega il sindacalista Arpino - L’azienda non ci ha consentito, però, di provvedere alla manutenzione prelevando i pezzi necessari da altri bus fermi nei depositi. Ormai siamo al tracollo. Vogliamo far capire ai cittadini che il servizio che stanno vedendo in strada in questi giorni con è quello consueto del Cstp. Per 100 anni abbiamo fatto viaggiare i salernitani e vogliamo continuare a farlo”. Questa mattina corteo dei lavoratori per le strade del centro di Salerno e traffico in tilt, da piazza Ferrovia a Piazza Luciani dove, nella sede del Consorzio, alle 11 e 30, si incontreranno sindacati, liquidatori ed i due principali enti proprietari, Provincia e Comune capoluogo. In quella occasione le rappresentanze dei lavoratori torneranno a chiedere all’amministrazione comunale di Salerno di ritirare l’avviso pubblico per le manifestazioni di interesse pubblicato nei giorni scorsi per individuare aziende eventualmente interessate ad esercitare il servizio urbano di trasporti pubblici nel caso di una sospensione improvvisa delle corse del Cstp. A motivare questa richiesta la volontà, espressa dai lavoratori del Consorzio di cercare di salvare tutti i dipendenti, oltre 600, e non solo il centinaio richiesto dal bando del Comune di Salerno limitato, ovviamente, soltanto al suo territorio. Contemporaneamente si chiederà di ritirare l’ordine del giorno dell’assemblea del 17 luglio relativa alla ricapitalizzazione che, allo stato attuale, gli enti proprietari non avrebbero intenzione di effettuare. Una eventuale bocciatura potrebbe rappresentare la fine del Cstp. Chiarezza, infine, sarà chiesta sulla questione della battaglia con la Regione Campania e sui 14 milioni di euro dovuti all’azienda della mobilità della salernitana, in seguito ad una decisione del Tribunale. Un iter giudiziario che dovrebbe concludersi soltanto ai primi di ottobre, salvo una eventuale transazione tra le parti. (090712) Commenti [0]Digg it!Facebook A PROPOSITO DELL'AUTORE

martedì 19 giugno 2012

Cstp, Ciccone rassicura:
«Niente tagli alle corse»

Iniezione di fiducia mentre prosegue il sit-in alla stazione. L'assessore: in arrivo 3 milioni dalla Regione

Fonte: Corriere del Mezzogiorno >napoli >Cronaca >Cstp, Ciccone rassicura: «Niente tagli alle corse»

SALERNO - Non ci sarà nessuna riduzione del servizio extraurbano rispetto a quello attualmente svolto dal Cstp. A ribadirlo è l'assessore provinciale ai Trasporti Ciccone, secondo cui il taglio dei chilometri percorsi dai bus del consorzio di trasporto pubblico sulle linee extraurbane è niente più che "un'ipotesi di scuola", certo non la risposta alla richiesta di adeguamento dei corrispettivi chilometrici avanzata nelle settimane scorse dal presidente della commissione dei liquidatori Mario Santocchio, allora presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda di piazza Luciani. «La riduzione del servizio - spiega l'assessore Ciccone - non è mai stata tra le soluzione immaginate dalla Provincia che, invece, ha tutto l'interesse e la volontà di garantire il mantenimento del chilometraggio attuale. Per raggiungere questo risultato stiamo lavorando intensamente, anche se abbiamo superato il limite dei quaranta giorni entro cui ci veniva chiesto di procedere all'adeguamento del corrispettivo». Uno "sforamento" destinato tuttavia a non produrre conseguenze pratiche: «Sospendere o ridurre unilateralmente il servizio di trasporto pubblico - prosegue Ciccone - non è possibile, come dimostra la recente pronuncia del Tar su ricorso del Comune di Salerno. Noi, però, non vogliamo certo arrivare ad un ricorso amministrativo, piuttosto vogliamo affrontare con responsabilità la questione ridefinendo con esattezza la natura delle linee oggi classificate come extraurbane: per quelle che verranno riconosciute essere di tipo urbano provvederemo a corrispondere le relative tariffe». Il lavoro di verifica dovrebbe essere completato nel giro di una decina di giorni, solo allora la Provincia affronterà con i liquidatori la delicata questione della ridefinizione dei corrispettivi chilometrici. Intanto Palazzo Sant'Agostino annuncia una nuova iniezione di liquidità nelle casse del Cstp: entro pochi giorni dovrebbe essere deliberata una nuova anticipazione a favore del consorzio di trasporto pubblico il cui ammontare dovrebbe oscillare tra i due ed i tre milioni di euro. «Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) - dice l'assessore provinciale ai Trasporti- sono stato in Regione ed ho avuto modo di verificare che è stato disposto il trasferimento dei tre milioni di euro che abbiamo anticipato al Cstp nei giorni scorsi; appena quelle risorse entreranno effettivamente nelle casse della Provincia procederemo ad una nuova anticipazione a favore dell'azienda. Credo che non ci sia prova più evidente della nostra volontà di sostenere il Cstp, a dispetto delle voci che vengono diffuse in questi giorni».

IL PRESIDIO - E rassicurazioni sulla volontà dell'amministrazione provinciale di non frammentare l'azienda, così come di tentarne il salvataggio sono state date dall'assessore Ciccone direttamente ai dipendenti del Cstp "accampati" in piazza Vittorio Veneto in segno di protesta. Un presidio permanente dove tensione e rabbia fanno capolino sempre più spesso, mentre cresce l'attesa per il piano di ristrutturazione aziendale che i liquidatori dovrebbero presentare nei prossimi giorni.

Clemente Ultimo

venerdì 30 marzo 2012


Salerno. Cstp: in liquidazione la compagnia di trasporti salernitana

Cstp Salerno verso la liquidazione
Il Cstp Azienda della Mobilità S.p.A nella giornata di oggi ha avviato la pratica di liquidazione. La notizia è giunta intorno alle ore 13:00 del giorno 29/03/2012 per bocca del presidente della società, l'Avv. Mario Santocchio che, intervistato da una nota emitente locale, ha rivelato il verdetto dell' assemblea degli azionisti del Consorzio di Trasporti Pubblici salernitano. Una decisione che vanifica del tutto ogni speranza dei lavoratori, che in giornata si sono radunati dinanzi la sede dell'azienda.
I vertici aziendali, di Piazza Matteo Luciani, dunque non sono riusciti a trovare un accordo sulla copertura delle perdite e sulla ricapitalizzazione necessaria per scongiurare la liquidazione. Queste le parole del Presidente:
"L'assemblea dei soci ha preso atto del capitale sociale al di sotto del minimo decidendo di non ricapitalizzare l'azienda con la conseguenza che nella società si è verificata una causa di scioglimento favorendo l'apertura della pagina della liquidazione."
Infine l'appello ai lavoratori:
" Liquidazione non significa ancora una morte dell'azienda perchè una liquidazione può essere in ogni caso revocata e questa sembra essere l'intenzione dei soci"
Poche parole e tra l'altro spifferate però al vento quelle pronunciate dal Presidente dell'azienda di mobilità, se pensiamo alla situazione precaria che vige gia da mesi con migliaia di lavoratori che temono ora un ulteriore riduzione del servizio e con mezzi e pezzi di ricambio che scarseggiano. Cronaca di una morte annunciata oramai da tempo, tanto tempo.